Gli studi indicano che la violazione delle leggi dell'Unione Europea sulla protezione dei dati possono costare alle aziende fino al 4% del loro giro d'affari annuale globale. Statewatch ha esaminato un documento trapelato dalla presidenza del Consiglio dei ministri europeo, che specifica l'applicazione di un limite massimo del 4% alle violazioni dei dati che colpiscono i diritti degli interessati, come segnalato Computing.co.uk.
Un limite massimo del 2% resterà disponibile per altri tipi di violazioni, come quelle che possono coinvolgere un responsabile del controllo dei dati che violi le normative in materia di mancata conformità a un ordine dell'autorità di sorveglianza.
I membri del Parlamento europeo avevano in precedenza sostenuto un limite massimo sulle sanzioni pari a circa il 5% del giro d'affari annuale di una società. Il Consiglio dei ministri, allo stesso tempo, aveva proposto un sistema di sanzioni a livelli con un limite massimo del 2% del giro d'affari.
La proposta descritta nel documento trapelato rappresenta quindi una sorta di compromesso tra le due posizioni e verrà considerata dal Parlamento europeo e dalla Commissione Europea, prima di venire probabilmente implementata l'anno prossimo.
È stato inoltre stabilito che i legislatori valuteranno se rendere obbligatoria la nomina di un responsabile della protezione dei dati. Questa è un'altra area in cui le opinioni differiscono, in quanto il Consiglio dei ministri ha già dichiarato di non voler rendere obbligatorio questo ruolo. Al contrario, i membri del Parlamento europeo ritengono che sia necessario rendere obbligatorio un responsabile della protezione dei dati in casi molto specifici.