Le più recenti ed importanti LLGG internazionali suggeriscono la formazione di un Team Degli Accessi Vascolari (evidenza 1 A) per evitare la maggior parte delle complicanze legate all’impianto ed alla gestione dei vari Cateteri Vascolari.
Di seguito la presentazione del team IGAV dell’Ospedale IFO Regina Elena e San Gallicano- Roma, primo Team in Italia a completa gestione infermieristica.
L’Ambulatorio IGAV per l’impianto e la gestione degli Accessi Venosi viene approvato nel 2010 in base ad un progetto presentato alle Direzioni dell’Istituto dal Coordinatore Infermieristico della Terapia del Dolore e dal SITRA (Servizio delle professioni sanitarie infermieristiche). La finalità preposta e raggiunta è stata creare un modello organizzativo caratterizzato dalla elevata specializzazione clinica degli operatori, dalla completa presa in carico dei Pazienti portatori di accesso venoso e di ridurre le complicanze CV correlate. Il Team è composto da Medici Anestesisti che impiantano cateteri Port, Tunnellizzati, Cicc e Ficc e da Infermieri che impiantano Picc e Midline.
Viene utilizzata la tecnica ecoguidata e il sistema ECG per l’identificazione della punta del catetere e vengono seguiti i Protocolli di gestione degli accessi venosi prodotti dal Team che adottano i bundle indicati dalle Principali Linee Guida1,2. Inoltre vengono annualmente erogati Corsi di formazione sia interni che Nazionali su impianto Picc e Gestione CV, docenza presso Master di specializzazione per impianto e gestione cvc presso Universita la Sapienza, interventi e presentazione di Poster in Corsi nazionali e internazionali.
Il progetto è stato presentato al Picc Day Gavecelt del 2011 ed è stato successivamente implementato in tutte le sue fasi e l’attività ambulatoriale può essere sintetizzata oggi con i seguenti dati aggiornati al 2018
In merito alla modalità operativa il Team è in costante collegamento con la Radiologia per il controllo e complicanze meccaniche (embolizzazioni, fissurazioni ostruzioni ecce cc) con l’Ambulatorio della Trombofilia per la diagnosi e la cura delle trombosi con l’Ambulatorio di Infettivologia per le complicane infettive.
L’ultimo Poster presentato dall’ IGAV “Salva questo CVC: prevenzione delle complicanze catetere venoso correlate” riporta le indicazioni per gli operatori mirate a prevenire sia contaminazioni dell’Exit site che complicanze meccaniche durante l’utilizzo del catetere e durante la medicazione dell’accesso venoso (1,2)Riporta dunque le procedure per effettuare le irrigazioni e come agire prima di connettersi al CVC, effettuando lo scrub ovvero la disinfezione del punto di connessione con clorexidina 2% e garze sterili o in alternativa tramite l’utilizzo di tappini con alcol isopropilico approcciando ogni punto di connessione e rubinetto e delle linee infusionali in modo sterile (tecnica “No touch” ) Si raccomanda inoltre di eseguire la prima medicazione del CVC/PICC dopo 24/48 ore dal posizionamento e poi ogni 7 giorni e di posizionare la medicazione evitando trazioni. In particolare per l’accesso al Port si raccomanda di utilizzare solo l’ago di Huber o Gripper, di inserire l’ago previa accurata disinfezione della cute variando il punto di accesso sulla cute per evitare il formarsi di lesioni ed infezioni, di coprire il sistema con medicazione sterile, di fare in modo che l’ago non resti connesso al PORT per un tempo superiore ai 5/7 giorni consecutivi.
Informazioni tecnico-scientifiche riservate al personale sanitario.
© 3M 2019. Tutti i diritti riservati.