Soluzioni per l'incollaggio della schiume.

In linea di principio, quasi tutte le materie plastiche sono adatte al processo di schiumatura, ad esempio poliuretano (schiuma rigida/morbida PUR), polipropilene, EPP (poliuretano espanso), polistirene espanso (EPS), polipropilene espanso (EPE). Le proprietà possono essere determinate dalla scelta delle materie prime. Pertanto, quando si utilizzano polioli a catena corta si ottengono schiume rigide fortemente reticolate, mentre con i polioli a catena lunga vengono prodotte schiume da morbide a elastiche.

Nella schiumatura fisica, il materiale viene espanso per mezzo di un processo fisico.
Nella schiumatura chimica, all'agente espandente (ad es. pentano o CO2) viene aggiunto un granulato plastico, che si scinde come componente volatile quando viene aggiunto calore. Risultato: le schiume si sciolgono.
La maggior parte delle schiume sono prodotte mediante estrusione: la plastica riscaldata si espande da 20 a 50 volte il suo volume, mentre fuoriesce da un ugello perforato. I coltelli rotanti tagliano quindi i fili di schiuma così ottenuti fino a realizzare particelle di schiuma di pochi millimetri.

Il processo di stampaggio viene utilizzato per lavorare le perle di schiuma a cellule chiuse (EPE, EPP, EPS) in parti stampate in schiuma, come cassette degli attrezzi o imballaggi per il trasporto. Tali materiali dispongono di un enorme potenziale di costruzione leggera combinato a buone proprietà di isolamento termico, perché sono costituiti per oltre il 90% da aria.

Utilizzando una speciale tecnologia di schiuma plastica, il gigante della chimica BASF è recentemente riuscito a produrre il primo poliuretano termoplastico espanso (E-TPU) al mondo, che si chiama Infinergy. La nuova schiuma plastica a cellule chiuse è utilizzata, tra le varie applicazioni, come ammortizzazione nelle scarpe da corsa di nuova concezione.